
Hai tempo per un caffè?
Hai tempo per un caffè?
L’Italia è da secoli riconosciuta la patria del caffè, terra natia di quel liquido nero, profumato, che ti dà la carica e la sveglia e si beve in mille modi: espresso, macchiato, macchiato caldo, freddo, shakerato, marocchino, cappuccino e chi più ne ha ne metta.
E ora nell’olimpo milanese a scuotere gli dei Espresso e Moka è arrivato anche Sturbucks, la celeberrima catena di caffè americana, sempre più trendy e in grado di attirare code chilometriche davanti al suo ingresso.
In Italia, ma non solo. Il caffè si beve in tutto il mondo e assume nomi diversi e ingredienti accessori.
Di seguito una rassegna “espressa”, ma “intensa” per gli amanti del caffè, per i viaggiatori e per i semplici curiosi.
ITALIA
In Italia ci sono tantissimi modi di bere un caffè: espresso, macchiato con l’aggiunta di latte (caldo o freddo), lungo per chi non vuole troppa adrenalina, cappuccino, il più amato, conosciuto e imitato dagli stranieri e affogato per i più golosi.
Il caffè si beve in piedi: i bar italiani non sono stati progettati per trascorrervi ore e socializzare. Il caffè infatti si sorseggia in compagnia, ma in piedi al bancone. Inoltre l’Italia presenta il maggior numero di bar pro-capite rispetto a qualsiasi altro Paese del mondo.
Caldo, ma non troppo, Grazie! Il caffè è servito alla temperatura giusta per poterlo bere velocemente invece che sorseggiarlo.

FRANCIA
Seduti ai tavolini di un Café in Francia, ordinando un semplice café vi ritroverete un caffè molto diluito in tazza grande. Il caffè macchiato si chiama noisette, e se al posto del latte, c’è un po’ di panna, si tratta di un café-crème. Il café au lait è quello della colazione, il più simile a un cappuccino.

SPAGNA
Il caffè fa parte della tipica colazione spagnola. In Spagna il café con leche non è un caffè macchiato. I golosi possono optare per un café bombón, una variante valenciana con il latte condensato, dolce e cremoso, aggiunto alla stessa quantità di caffè. Se lo desiderate proprio macchiato, ordinate un café cortado da non confondere con il café solo, il vero caffè corto, ristretto. Il carajillo è un caffè corretto con liquore che dà, letteralmente, coraggio. Il café con hielo: caffè caldo, leggermente più lungo di un espresso, servito con due o tre cubetti di ghiaccio in un bicchiere a parte. Nella comunità di Valencia è chiamato café del tiempo e viene spesso accompagnato da una fetta di limone.

PORTOGALLO
Il Portogallo ha una lunga tradizione in materia: proprio grazie ai colonizzatori portoghesi in Brasile all’inizio del secolo XIX, il caffè si è diffuso un po’ ovunque nel mondo.
Due sono le varianti più note; il cimbalino, una sorta di espresso allungato e il galão, un bicchiere con 3 parti di latte macchiato e una di espresso; in versione ridotta si chiama garoto, meja de leite, una metà latte.
La maggior parte del caffè oggi consumato in Portogallo arriva dal Brasile e proprio in Brasile nel 2001 venne creato un francobollo postale al profumo di caffè

REGNO UNITO
In Inghilterra Il caffè proposto viene tostato direttamente nei coffee roasters oppure è semplicemente caffè solubile sciolto in acqua calda direttamente nelle mug.
Si raccontano invece diverse storie sull’origine del caife Gailege, meglio conosciuto come Irish coffee ed esistono moltissime versioni della ricetta classica: un bicchierino di Irish whiskey, una tazza di caffè, zucchero di canna o moscovado, guarnito con una dose generosa di panna fresca, fredda e densa. Questa preparazione dolce, ideata nel 1943 da Joe Sheridan, chef del ristorante aeroportuale di Foynes, nella contea di Limerik in Irlanda, veniva servita per riscaldare e confortare i passeggeri delle traversate transatlantiche. Ovunque si legge la risposta, ormai celebre, che dava Sheridan a chiunque gli domandasse se fosse caffè brasiliano: «No, it’s Irish coffee!».

GERMANIA
Dopo gli Stati Uniti, è la Germania il maggior importatore di caffè al mondo.
La prima caffetteria del Paese fu inaugurata nella città di Amburgo.
Era considerato una bevanda rivoluzionaria per le sue proprietà corroboranti e rivitalizzanti. Al giorno d’oggi, i tedeschi consumano tantissimo caffè: alcuni lo chiamano Bodenseh Kaffee: caffè (Kaffee) di cui si vede (sehen) il fondo (Boden).
Tra le scelte più golose, c’è il Pharisäer una variante dell’irish coffee: un quarto di caffè, una zolletta di zucchero, due dosi di rum e panna montata; oppure un fresco Eiskaffee, un affogato che troviamo anche in Austria e Alto Adige (l’Eiscafè), caffè freddo lungo e zuccherato, gelato alla vaniglia e panna montata freschissima, decorata con scaglie di cioccolato.

SVEZIA
In Svezia, il termine più noto è fika, verbo che deriva da kaffi, e indica la parola caffè in uno svedese arcaico (oggi: kaffe, o fik). Significa “uscire per andare a prendere un caffè” oppure “fare una pausa dal lavoro”. È un momento molto importante per gli svedesi, soprattutto per le coppie con figli piccoli, da trascorrere nelle pasticcerie della città (konditorier), dove un fikabröd (pane dolce per la pausa caffè) è d’obbligo. Un altro modo tradizionale di bere caffè con il formaggio si chiama kaffeost.

FINLANDIA
La Finlandia è tra i paesi che annualmente consuma la maggior quantità di caffè.
Il caffè è solitamente lungo e molto forte benché filtrato. Si chiama Kahvi ed è una bevanda di caffè chiaro filtrato a piacere, con una goccia di latte. Si beve in una kuksa (tazza) di legno e lo si può accompagnare con una pulla, una pasta dolce.

DANIMARCA
Il 70% della popolazione adulta danese beve in media 3 o 4 tazze di caffè al giorno, sia nella normale caffettiera che nella Stempelkande, la caffettiera a pressione francese che è il secondo metodo più comune per bere il caffè in Danimarca.
L’espresso è popolare, nei locali come in strada. I danesi prediligono una miscela mild arabic, una tostatura più chiara e un caffè più lungo rispetto al nostro, filtrato e leggermente acidulo.

MESSICO
Il caffè è uno dei prodotti più esportati dal Messico, che allo stesso tempo è la nazione leader per la produzione di caffè biologico.
Il café de olla è una maniera tradizionale di preparare il caffè in Messico. Viene preparato in una pentola (olla) di terracotta, per infusione dei chicchi di caffè macinati grossi o finanche interi in acqua calda, aromatizzando con stecche di cannella (e talvolta con anice stellato e scorza d’arancia) e zuccherando con piloncillo. È abitualmente consumato caldo, ed è tipico dei piccoli paesini dal clima freddo del centro del Paese.

AUSTRALIA – NUOVA ZELANDA
Negli anni ’20 a Melbourne i chioschi di caffè vennero banditi dalle strade della città a causa del loro stretto legame con il crimine.
Un flat white è una bevanda al caffè originaria dell’Australia ma diffusa anche in Nuova Zelanda. Si prepara versando una micro schiuma (latte vaporizzato composte da piccole bollicine dalla consistenza lucida e vellutata) su un normale caffè espresso o un caffè doppio.

COLOMBIA
La squadra di calcio della Colombia viene chiamata in patria “Los Cafeteros”, proprio per la tradizione ancora ben radicata nel Paese.
L’Eje Cafetero, conosciuto come l’Asse colombiano del caffè, è il luogo da cui proviene la maggior parte del caffè dei Paesi consumatori nel mondo.
Attenzione al tinto. Il nome è alquanto eloquente: acqua tinta di marrone dal remoto retrogusto di caffè, dolce e bollente, servita a ogni angolo della strada da venditori ambulanti.
