Ecco qui un breve corso di Italiano.
Semplici schede grammaticali che introducono e spiegano le principali regole della lingua italiana, per tutti coloro che vogliono iniziare a studiarlo o per chi ha un piccolo o grande dubbio.
Buono Studio!
Ecco qui un breve corso di Italiano.
Semplici schede grammaticali che introducono e spiegano le principali regole della lingua italiana, per tutti coloro che vogliono iniziare a studiarlo o per chi ha un piccolo o grande dubbio.
Buono Studio!
Gli Articoli sono parole senza un significato proprio e non possono mai stare da sole. Devono sempre stare davanti a un NOME.
Esistono due tipi di articoli in Italiano: gli articoli DETERMINATIVI e INDETERMINATIVI.
L’articolo determinativo indica una persona, un animale o una cosa determinata e conosciuta da chi parla e da chi ascolta.
Es. “In cortile c’è il cane.” (il cane lo conosciamo già)
L’articolo indeterminativo indica una persona, un animale o una cosa non determinata o generica, non conosciuta da chi parla e da chi ascolta.
Es. “In cortice c’è un cane”. (un cane qualunque)
LA FORMA
Articoli | Determinativi | Indeterminativi | Davanti a quali nomi? | |
Singolare | Plurale | Solo uso singolare | Dipende dalla lettera iniziale del NOME | |
Maschile | IL | I | UN | Davanti ai nomi che iniziano con consonante
(eccetto z, s + cons., x, y, ps, gn, pn) |
LO | GLI | UNO | Davanti ai nomi che iniziano con
z, s + cons., x, y, ps, gn, pn |
|
L’ | GLI | UN | Davanti ai nomi che iniziano con vocale | |
Femminile | LE | LE | UNA | Davanti ai nomi che iniziano con consonante |
L’ | LE | UN’ | Davanti ai nomi che iniziano con vocale |
L’articolo determinativo può inoltre essere usato per indicare:
L’articolo indeterminativo può inoltre indicare:
I nomi sono le parole che noi usiamo per indicare ciò che pensiamo e di cui parliamo: persone, animali, oggetti, pensieri, luoghi, idee, sensazioni, sentimenti..
I nomi possono essere classificati in diverse categorie:
Ci sono poi i nomi concreti (indicano ciò che è reale e si può toccare), i nomi astratti (indicano idee, concetti, pensieri), i nomi individuali (indicano una sola persona o cosa) e i nomi collettivi (un gruppo di persone o cose).
Tutti i nomi in Italiano hanno un GENERE grammaticale, possono essere MASCHILI o FEMMINILI. Quando il nome indica una persona o un animale, il genere coincide con il sesso reale.
Nomi di persona o animali di sesso maschile sono di genere maschile (es. uomo, padre, amico, leone…)
Nomi di persona o animali di sesso femminile, sono di genere femminile (es. donna, madre, leonessa, gallina…)
Nomi di cosa, idee, concetti, sensazioni o sentimenti possono essere sia maschili, sia femminili. In questo caso, il genere è solo una categoria grammaticale.
In Italiano esiste la concordanza: mettere insieme parole tutte maschili o femminili. Es. una donna, il gatto.
Per riconoscere il genere, si guarda la DESINENZA finale:
Come si passa dal maschile al femminile?
Ciò dipende dal nome stesso, ovvero esistono diverse tipologie di nomi che si comportano in maniera diversa:
Nomi mobili -> cambiano la desinenza Es. bambino– bambina / attore -attrice
Nomi indipendenti -> con due forme diverse Es. padre – madre
Nomi di genere comune -> che hanno la stessa forma e si distinguono per l’articolo Es. il cantante – la cantante
Nomi di genere promiscuo -> con la stessa forma che vale per entrambi i sessi. Quindi è necessario distinguere il sesso. Es. il leopardo maschio – il leopardo femmina
Tutti i nomi in Italiano hanno un NUMERO GRAMMATICALE, cioè qualcosa che indica se sono SINGOLARI o PLURALI. L’elemento che indica il numero è la DESINENZA della parola.
Il numero di un nome può essere:
Ci sono nomi che non cambiano, quindi hanno il singolare e il plurale uguali e si chiamo nomi invariabili, Es. il re – i re.
Come si passa dal singolare al plurale?
È necessario guardare la desinenza finale.
Desinenza Singolare | Desinenza Plurale | Esempio |
A | I– se sono maschili
E – se sono femminili |
Problema/Problemi
Donna/ donne |
O | I | Libro/libri |
E | I | Cane/cani |
I | I | Analisi/analisi |
Ci sono anche i casi particolari, come:
-ca/-ga | -chi/-ghi se sono maschili
-che/-ghe se sono femminili |
collega/colleghi
banca/banche |
-co/-go | -chi/-ghi se hanno l’accento sulla penultima sillaba
-ci/-gi se hanno l’accento sulla terzultima sillaba |
gioco/giochi
sindaco/sindaci |
-logo | -loghi se sono cose
-logi se sono persone |
dialogo/dialoghi
psicologo/psicologi |
-cia/-gia | -ce/-ge se prima c’è una consonante
-cie/-gie se prima c’è una vocale |
mancia/mance
valigia/valigie |
-cìa/-gìa | -cìe/-gìe | farmacia/farmacie |
-io -i | -ìo -ii | figlio/figli |
Nomi irregolari | uomo/uomini bue/buoi paio/paia
dio/dei uovo/uova braccio/braccia
|
Gli Aggettivi sono parole che servono per descrive meglio il nome. Spiegano le sue caratteristiche e le sue qualità.
Gli aggettivi sono QUALIFICATIVI quando non solo descrivono, ma specificano meglio il nome, che da generico diventa più preciso.
es. “Devo stirare le camicie nuove“ (specifica quali camicie)
Gli aggettivi, come gli articoli e i nomi, possono essere maschili o femminili, singolari o plurali. Devono sempre concordare con il nome a cui si riferiscono e con l’articolo eventuale.
Es. “il ragazzo simpatico” – maschile singolare
2 nomi maschili + aggettivo plurale maschile
Es. “un libro e un quaderno nuovi“
2 nomi femminili + aggettivo plurale femminile
Es. “una penna e una matita nuove“
2 nomi (uno maschile e uno femminile) + aggettivo plurale maschile
Es. “una penna e un libro nuovi“
Gli aggettivi possono specificare anche il GRADO e la MISURA in cui i nomi a cui si riferiscono, possiedono una certa qualità.
Es. “Questa casa è più grande/meno grande/ grande come quella di Marco -> aggettivo di grado COMPARATIVO
“Questa casa è grandissima/la più grande di tutte” -> aggettivo di grado SUPERLATIVO
L’aggettivo di grado COMPARATIVO si utilizza quando si fa un PARAGONE tra due elementi e può essere di maggioranza (più…. di), minoranza (meno…di), uguaglianza (come…).
L’aggettivo di grado SUPERLATIVO può essere relativo (massimo o minimo grado di una cosa rispetto a tutte le altre) o assoluto (massimo o minimo senza fare rapporto con altro). Quest’ultimo si crea aggiungendo la desinenza -issimo/a alla fine dell’aggettivo.
I pronomi sono parole utilizzate per SOSTITUIRE un nome nella frase, per non ripeterlo e rendere la frase più scorrevole.
Ci sono diversi tipi di pronomi: PERSONALI, POSSESSIVI, DIMOSTRATIVI, INDEFINITI, RELATIVI e INTERROGATIVI.
I pronomi PERSONALI possono indicare:
Gli aggettivi e i pronomi possono essere: POSSESSIVI, DIMOSTRATIVI, INDEFINITI e INTERROGATIVI.
Sono aggettivi quando accompagnano il nome, sono pronomi quando lo sostituiscono.
POSSESSIVI: indicano a chi appartiene una persona o una cosa. Sono coniugabili al singolare, plurale, maschile o femminile.
“mio, tuo, suo, nostro, vostro loro”
Es. “Il mio ombrello è blu. Il tuo è giallo”
DIMOSTRATIVI: indicano la posizione di qualcosa rispetto a chi parla. Sono coniugabili al singolare, plurale, maschile o femminile.
Questo-> indica qualcosa di vicino Quello -> indica qualcosa di lontano
Es. “Questa borsa è di pelle. Quella è di stoffa”
INDEFINITI: indicano in modo non preciso la quantità o identità di ciò a cui si riferiscono.
Molto, tanto, poco, parecchio, altrettanto, troppo, tutto, alcuno, nessuno, ciascuno…
Es. “Ho molti libri. Anch’io ne ho tanti“.
INTERROGATIVI: introducono una domanda
Che, Quale, Quanto sono aggettivi
Chi, Che cosa sono pronomi.
Il verbo è l’elemento fondamentale per comunicare. Si riferisce al soggetto, cioè a chi fa o subisce l’azione.
Il verbo è formato da due parti:
Es. “Lavoriamo“ = lavor + iamo
In italiano esistono 3 gruppi diversi di verbi, chiamati coniugazioni: -ARE; -ERE; -IRE, e indicano la parte finale del verbo.
Es. “Dare”- “Bere”- “Sentire”
La desinenza di un verbo indica:
L’indicativo presente è il modo del verbo che indica la REALTÀ, la CERTEZZA.
Es. “Oggi c’è il sole”.
Il modo indicativo ha 8 tempi:
Es. “Lavoro”, “Lavoravo”, “Lavorai” ,”Lavorerò”
Es. “Ho lavorato”, “avevo lavorato”, “ebbi lavorato” ,”avrò lavorato”
Il PRESENTE indica un’azione che accade ora, in questo momento o un fatto/azione abituale.
Es. “Oggi piove” – “Mia mamma lavora in banca”
L’indicativo IMPERFETTO viene usato per indicare:
Quando ci sono due azioni passate che avvengo contemporaneamente, possono esserci 3 casi diversi:
Il passato prossimo è un TEMPO COMPOSTO ed è composto da due parti Ausiliare + participio passato
Es. “Ho mangiato”.
Indica:
L’AUSILIARE è sempre dato dal tempo presente del verbo AVERE o ESSERE
Il PARTICIPIO PASSATO si forma omettendo la desinenza -are, -ere, -ire e sostituendole con le seguenti desinenze -ato, -uto, -ito.
ES. “parlare ->parlato“ ; “credere->creduto“; “sentire->sentito“.
Ci sono molti verbi irregolari che hanno la loro forma propria di participio passato.
Il passato remoto è un tempo del modo indicativo e indica un’azione passata che è avvenuta in un passato lontano ed è quindi finita.
Es. “Cristoforo Colombo scoprì l’America nel 1492“.
La prima coniugazione -are possiede solo tre verbi irregolari: dare, fare, stare.
La terza coniugazione -ire possiede solo due verbi irregolari: dire, venire
Il futuro è un tempo del modo indicativo e indica un’azione futura che deve ancora avvenire, rispetto al momento in cui si parla o scrive.
Es. “Domani pioverà”.
Il futuro ha due tempi:
Il futuro può essere usato anche per esprimere un dubbio e una concessione.
Es. “Marco a quest’ora sarà al lavoro? – “Queste scarpe saranno anche comode, ma sono troppo costose”
Il congiuntivo è un altro modo dei verbi della lingua Italiana.
Indica l’incertezza, il dubbio e il desiderio.
C’è una differenza importante tra il modo indicativo e il congiuntivo:
Il congiuntivo ha 4 tempi:
Il congiuntivo può essere usato in frasi indipendenti o dipendenti da altre.
Indipendenti-> esprimono invito, ordine, esortazione, desiderio non realizzabile. Es.”Signora si accomodi pure qui”- “Dottore mi dica la verità”- “Giri all’angolo” -” Ah se potessi andare in America”.
Dipendenti -> frasi dichiarative e frasi ipotetiche.
Se nella frase principale c’è il presente, sia usa il congiuntivo presente o passato.
Se nella frase principale c’è il passato (imperfetto/passato prossimo), si usa il congiuntivo passato(imperfetto/trapassato).
Il condizionale è un altro modo verbale nella lingua italiana, oltre al modo indicativo e al modo congiuntivo.
Indica che un’azione avviene a condizione che se ne verifichi un’altra.
Es. “Mangerei se ci fosse qualcosa di buono” – “Se vincessi alla lotteria, partirei per l’America”.
Il condizionale ha 2 tempi:
Il condizionale si usa per:
Gli avverbi sono parole o espressioni che servono per modificare o precisare meglio altre parole.
Es. “Luca è molto bravo” – “Maria camminava in fretta“.
Gli avverbi possono indicare o precisare:
Inoltre esistono altri tipi di avverbi come:
Le preposizioni sono parole che si mettono davanti a nomi, aggettivi, avverbi, verbi all’infinito per collegarli e metterli in rapporto in vari modi.
Es.” La macchina di Riccardo è qui” -> “di” mette in collegamento la macchina e Riccardo e indica la relazione di possesso.
Le preposizioni sono di 4 tipi:
L’Imperativo è un altro modo verbale della lingua italiana, oltre al modo indicativo, al congiuntivo e condizionale.
E’ usato per esprimere un ordine o un comando.
Es. “Fai silenzio!” – “Vai a prendere la macchina!”
Può esprimere anche un suggerimento o un invito.
Es. “Per favore, ascoltami” – “Su prendi ancora un po’ di pasta!”
L’imperativo ha solo il tempo presente e per la seconda persona singolare e plurale (tu e voi).
Di seguito alcuni dei verbi irregolare più comuni:
L’imperativo può essere usato con un pronome diretto o indiretto e in questo caso, si mette dopo il verbo.
Es. “Tu lo guardi” -> “Guardalo“
L’Imperativo Negativo ha diverse forme a seconda delle persone:
I verbi ausiliari sono tutti quei verbi che hanno la funzione di sostegno nei confronti di altri verbi, dei quali ne completano o precisano il significato.
Si chiamano anche verbi di servizio, di cui fanno parte anche i verbi fraseologici e servili.
I due verbi ausiliari più importanti in Italiano sono il verbo ESSERE e il verbo AVERE.
Il verbo essere e il verbo avere possono essere usati anche da soli e avere quindi un significato proprio:
Verbo ESSERE:
Verbo AVERE:
In generale sono 2 le funzioni dei verbi ausiliari:
Il verbo ESSERE come presentato nelle schede precedenti può essere utilizzato con significato proprio o come ausiliare.
Di seguito alcune tabelle che mostrano le varie coniugazione del verbo in tutti i principali lingua Italiana.
INFINITO Presente -> essere
INFINITO Passato -> essere stato
INDICATIVO | ||||||||
Presente | Passato
Prossimo |
Imperfetto | Trapassato
Prossimo |
Passato Remoto | Trapassato Remoto | Futuro
semplice |
Futuro Anteriore | |
IO | sono | sono stato | ero | ero stato | fui | fui stato | sarò | sarò stato |
TU | sei | sei stato | eri | eri stato | fosti | fosti stato | sarai | sarai stato |
EGLI | è | è stato | era | era stato | fu | fu stato | sarà | sarà stato |
NOI | siamo | siamo stati | eravamo | eravamo stati | fummo | fummo stati | saremo | saremo stati |
VOI | siete | siete stati | eravate | eravate stati | foste | foste stati | sarete | sarete stati |
ESSI | sono | sono stati | erano | erano stati | furono | furono stati | saranno | saranno stati |
CONDIZIONALE | ||
PRESENTE | PASSATO | |
IO | sarei | sarei stato |
TU | saresti | saresti stato |
EGLI | sarebbe | sarebbe stato |
NOI | saremmo | saremmo stati |
VOI | sareste | sareste stati |
ESSI | sarebbero | sarebbero stati |
CONGIUNTIVO | ||||
PRESENTE | PASSATO | IMPERFETTO | TRAPASSATO | |
che io sia | che io sia stato | che io fossi | Che io fossi stato | |
che tu sia | che tu sia stato | che tu fossi | Che tu fossi stato | |
che egli sia | che egli sia stato | che egli fosse | Che egli fosse stato | |
che noi siamo | che noi siamo stati | che noi fossimo | Che noi fossimo stati | |
che voi siate | che voi siate stati | che voi foste | Che voi foste stati | |
che essi siano | che essi siano stati | che essi fossero | Che essi fossero stati |
IMPERATIVO |
Presente |
– |
sii |
siamo |
siate |
siano |
Il verbo AVERE può essere utilizzato da solo con significato proprio o come ausiliare, come spiegato nelle precedenti schede.
Di seguito alcune tabelle riassuntive delle coniugazioni del verbo avere nei tempi e modi principali della lingua Italiana.
INFINITO PRESENTE -> avere
INFINITO PASSATO -> avere avuto
INDICATIVO | ||||||||
Presente | Passato
Prossimo |
Imperfetto | Trapassato
Prossimo |
Passato Remoto | Trapassato Remoto | Futuro
semplice |
Futuro Anteriore | |
IO | ho | ho avuto | avevo | avevo avuto | ebbi | ebbi avuto | avrò | avrò avuto |
TU | hai | hai avuto | avevi | avevi avuto | avesti | avesti avuto | avrai | avrai avuto |
EGLI | ha | ha avuto | aveva | aveva avuto | ebbe | ebbe avuto | avrà | avrà avuto |
NOI | abbiamo | abbiamo avuto | avevamo | avevamo avuto | avemmo | avemmo avuto | avremo | avremo avuto |
VOI | avete | avete avuto | avevate | avevate
avuto |
aveste | aveste avuto | avrete | avrete avuto |
ESSI | hanno | hanno avuto | avevano | avevano avuto | ebbero | ebbero avuto | avranno | avranno avuto |
CONDIZIONALE | ||
Presente | Passato | |
IO | avrei | avrei avuto |
TU | avresti | avresti avuto |
EGLI | avrebbe | avrebbe avuto |
NOI | avremmo | avremmo avuto |
VOI | avreste | avreste avuto |
ESSI | avrebbero | avrebbero avuto |
CONGIUNTIVO | ||||
Presente | Passato | Imperfetto | Trapassato | |
che io abbia | che io abbia avuto | che io avessi | che io avessi avuto | |
che tu abbia | che tu abbia avuto | che tu avessi | che tu avessi avuto | |
che egli abbia | che egli abbia avuto | che egli avesse | che egli avesse avuto | |
che noi abbiamo | che noi abbiamo avuto | che noi avessimo | che noi avessimo avuto | |
che voi abbiate | che voi abbiate avuto | che voi aveste | che voi aveste avuto | |
che essi abbiano | che essi abbiano avuto | che essi avessero | che essi avessero avuto |
IMPERATIVO |
Presente |
– |
abbi |
abbia |
abbiamo |
abbiate |
abbiano |